Schermata 2016-08-03 alle 16.06.50La Giornata Europea della Cultura Ebraica è nata diciassette anni fa per favorire una conoscenza diretta della cultura e delle tradizioni ebraiche, aprendo le porte di sinagoghe, musei e altri siti ebraici sparsi ai quattro angoli del continente.
Tra appuntamenti artistici, musicali, enogastronomici e di approfondimento, un’iniziativa che nasce nella convinzione che il primo passo per abbattere il pregiudizio, qualsiasi pregiudizio, sia proprio favorire cultura e conoscenza.
L’edizione 2016 coinvolgerà in Italia ben settantaquattro località, da nord a sud alle isole, a testimoniare la capillare presenza degli ebrei nella storia del nostro Paese, da oltre due millenni minoranza viva, in grado di portare un positivo contributo alla società in termini di valori e di contenuti.
Coordinate dall’Ucei, comunità ebraiche, enti locali, pro-loco e associazioni del territorio, che ringraziamo per l’impegno profuso nell’organizzazione di tante iniziative di qualità, daranno vita tutte insieme, domenica 18 settembre, a un appuntamento di carattere nazionale. Che vede partecipare ogni anno diverse decine di migliaia di visitatori, e la presenza di rappresentanti delle istituzioni nazionali e locali, cui va il nostro sentito apprezzamento per l’attenzione che ogni anno riservano all’iniziativa.
Quest’anno, il tema scelto dall’Aepj (l’Associazione europea per la preservazione e la promozione del patrimonio culturale ebraico), che coordina l’evento a livello europeo, è di grande interesse: “Le lingue ebraiche”. Un titolo che sembrerebbe una contraddizione in termini, ma solo apparente.
Se gli ebrei hanno fondato la propria esistenza sulla Torah, fonte di vita e sapere per l’ebraismo e riferimento per la cultura mondiale, scritta nella lingua sacra, l’ebraico, gli ebrei sparsi nel mondo a seguito delle diaspore hanno sviluppato una quantità di altre parlate e dialetti, che hanno contribuito alla trasmissione della nostra cultura di generazione in generazione.
Dallo Yiddish degli ebrei dell’est Europa al Judeo Espanol degli abitanti e degli esuli da “Sefarad”, la Spagna, ai linguaggi delle comunità ebraiche dei Paesi arabi, per continuare, in Italia, con gli antichi e coloriti dialetti: il giudaico-romanesco, il “bagitto” livornese, il giudaico-veneziano e il giudaico-piemontese, solo per citare quelli ancora in uso. Ma lo stesso ebraico, come noto, è protagonista, caso unico nella storia, di una vera e propria rinascita, lingua antica che diventa idioma nazionale di uno Stato moderno, Israele, grazie all’opera di Eliezer Ben Yehuda e dei primi pionieri che ebbero l’intuizione di far rivivere lo spirito della Nazione anche attraverso la lingua utilizzata dai propri abitanti.
Temi e spunti di riflessione e approfondimento, che daranno il “la” a un gran numero di iniziative e proposte interessanti, che ci auguriamo potranno essere seguite come tutti gli anni da un folto pubblico.
La Giornata si inaugurerà quest’anno a Milano, designata quale “capofila” dell’iniziativa, nell’anno in cui si celebrano i centocinquant’anni anni della Comunità e anche un altro importante anniversario: i sessant’anni del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, punto di riferimento per tutti gli studiosi di storia ebraica in Italia, il cui apporto culturale è stato e continua a essere di grande rilievo.
Siamo convinti che in un periodo storico estremamente complesso e difficile quale è quello che stiamo vivendo, sia importante continuare a proporre iniziative positive, che stimolino la costruzione di legami e ponti all’interno di una società inclusiva e attenta ai diritti di tutti, nel segno del rispetto di ogni componente del caleidoscopio culturale del nostro tempo.
La Giornata Europea della Cultura Ebraica è una occasione per condividere tale idea di mondo, in cui si possa convivere serenamente nelle pur indispensabili e anzi feconde diversità, portatrici di un valore aggiunto per tutti.

Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane